Dopo essere stato esposto per molto al gelo, un pugno al cuore avrebbe tolto la vita ad Alexei Navalny, 47 anni. Nei giorni scorsi la vedova Yulia Navalnaya aveva accusato il presidente Vladimir Putin di averlo fatto avvelenare con l’agente Novichok.
di Rossana Rizzitelli
In seguito alla richiesta della madre Lyudmila direttamente a Putin per riavere il corpo, una Corte dell’estremo nord russo ha accettato di esaminare una denuncia presentata dal team di Navalny per la mancata consegna della salma. L’udienza è fissata per il 4 marzo.
La madre di Navalny, arrivata nella regione artica sabato, non ha avuto ancora l’opportunità di vedere il figlio. Si è rivolta all’ospedale della città di Salekhard, dopo aver ricevuto ufficiosamente la comunicazione che si trovava nell’obitorio di questo nosocomio.
La nuova ipotesi sulla morte di Navalny, tramite un pugno al cuore, è di Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net, che ne ha parlato al quotidiano britannico. Secondo Osechkin, i lividi trovati sul corpo dell’oppositore sono compatibili con la tecnica del “pugno unico” dei sicari del Kgb sovietico. Prima della sua morte, Navalny è stato costretto a trascorrere più di due ore e mezza all’aperto, dove la temperatura poteva scendere fino a -27 gradi.
Un operatore del servizio ambulanze dell’ospedale di Salekhard aveva invece affermato che i lividi sul corpo di Navalny erano compatibili con un’azione di contenimento a causa di convulsioni, e quelli al petto con un massaggio cardiaco.
Il governo britannico di Rishi Sunak ha imposto sanzioni su sei funzionari russi accusati della morte di Navalny, ovvero il colonnello della guardia penitenziaria Vadim Kalinin e di cinque suoi vice.
Last modified: Aprile 23, 2024