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Protesta per il diritto allo studio dopo i tagli all’assistenza educativa

Livorno (26 gennaio 2025) – A Livorno continua a crescere l’allarme per i pesanti tagli che colpiscono l’assistenza educativa agli alunni disabili.

di Virginia Spennacchio

Usb, Unicobas e Cgil denunciano una situazione sempre più critica che compromette il diritto allo studio per i più fragili e pone gli educatori in condizioni di lavoro precarie, con il rischio di licenziamenti. L’assemblea cittadina indetta rappresenta un appello all’intera comunità per difendere diritti fondamentali.

La gestione del servizio educativo nelle scuole superiori della provincia è caotica e poco uniforme. Secondo Usb e Unicobas, i dirigenti scolastici utilizzano le risorse assegnate in modo discrezionale, erogando col contagocce le ore di assistenza e lasciando molti studenti privi del supporto necessario. Questo ha un impatto devastante sui ragazzi che necessitano di un accompagnamento educativo specifico e sulle loro famiglie. Gli educatori, da parte loro, si trovano spesso a operare in condizioni di estrema precarietà, con contratti incerti e situazioni lavorative al limite della sostenibilità.

La Cgil sottolinea che la gestione autonoma dei dirigenti scolastici non può diventare un pretesto per attuare una sorta di “triage scolastico”, decidendo arbitrariamente a chi assegnare ore di assistenza in base a criteri poco trasparenti. Inoltre, l’uso improprio dei docenti di sostegno per coprire la mancanza di educatori, e viceversa, peggiora ulteriormente una situazione già critica. Tutto ciò rappresenta un grave attacco al diritto allo studio e all’inclusione scolastica, con conseguenze negative per gli studenti disabili e per le loro famiglie.

Usb e Unicobas denunciano anche il ruolo delle istituzioni, accusate di uno scaricabarile che aggrava ulteriormente il problema. La Provincia, vincolata dalla riforma Del Rio, non ha la possibilità di integrare i fondi insufficienti ricevuti dal Ministero e dalla Regione. I dirigenti scolastici non dovrebbero occuparsi della contabilità oraria degli educatori: queste verifiche spettano a personale tecnico della Provincia, che però non è stato adeguatamente assunto. Nel frattempo, le risorse stanziate restano drammaticamente insufficienti rispetto alle esigenze documentate e crescono i rischi di interruzione del servizio educativo.

La cooperativa Fast, incaricata della gestione del servizio educativo scolastico nel Comune di Livorno, è un esempio delle difficoltà affrontate dai lavoratori. La flessibilità estrema richiesta agli educatori, non prevista dai contratti nazionali, si traduce in condizioni di sfruttamento inaccettabili. Di fronte a tutto questo, i sindacati chiedono con forza un intervento immediato per tutelare i diritti degli studenti disabili e delle loro famiglie e per garantire agli educatori condizioni di lavoro dignitose.

Le organizzazioni sindacali sollecitano la convocazione urgente di un tavolo di confronto tra Regione, Provincia, dirigenti scolastici e rappresentanti dei lavoratori. L’obiettivo è costruire un percorso che assicuri risorse adeguate, condizioni di lavoro stabili e il rispetto del diritto fondamentale all’educazione per tutti gli studenti.

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Last modified: Gennaio 26, 2025
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