Il consiglio comunale di Livorno è stato teatro di una vibrante protesta da parte dei Caschi Gialli, rappresentanti dei Comitati di lotta ambiente, salute e lavoro. Vestiti con caschi gialli e portando con sé una foto di un albero con un cartello che recita “Respirate grazie a noi”, hanno espresso il loro forte dissenso nei confronti dell’amministrazione comunale riguardo al Piano Operativo.
di Francesco Catania
Nel documento presentato, si evidenzia la preoccupazione per il Piano Strutturale, il quale prevede ben 43 ettari di nuova cementificazione, nonostante Livorno sia già il terzo capoluogo toscano per consumo di suolo. Questa decisione è stata fortemente contestata, specialmente considerando le recenti alluvioni che hanno colpito la città e il crescente rischio legato alla crisi climatica. I rappresentanti dei Caschi Gialli hanno sottolineato la necessità di fermare ulteriori interventi edilizi, specialmente in vista delle imminenti elezioni.
La critica principale riguarda l’amministrazione, accusata di voler accelerare nuovi progetti edilizi prima della fine del mandato, senza una vera programmazione e con decisioni dettate solo da presunte convenienze economiche. Due progetti in particolare sono stati al centro delle contestazioni: il progetto dell’Ospedale, giudicato insufficiente alle necessità sanitarie della città e della provincia, e il Cubone, un palazzetto destinato a essere gestito da società private all’interno di un’area verde.
I Caschi Gialli hanno denunciato anche la mancanza di dialogo da parte dell’amministrazione, evidenziando un atteggiamento di arroganza e rifiuto verso gli strumenti democratici di partecipazione. Hanno sottolineato la necessità di difendere il territorio e il diritto dei cittadini all’autodeterminazione, affermando che eleggere un sindaco non significa incoronare un despota e la sua corte.
La protesta dei Caschi Gialli non si è limitata alla critica, ma ha rappresentato un appello alla cittadinanza per difendere il territorio e rivendicare il diritto alla partecipazione democratica nelle decisioni che riguardano la propria città.