PIOMBINO (lunedì 29 aprile 2024) – La Compagnia dei Carabinieri di Piombino, supportata dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Livorno e coordinata dalla Procura, ha portato avanti un’indagine denominata “Piedi scalzi” che ha portato all’identificazione di sei titolari di ditte agricole che sfruttavano gli ospiti del centro di accoglienza di Piombino La Caravella.
di Giorgia Pelagatti
I sei titolari si avvalevano anche di altri soggetti per il reclutamento, il trasporto e il controllo dei lavoratori. Le indagini hanno rivelato che 67 cittadini di nazionalità pakistana e bengalese ospitati al centro La Caravella sono stati sfruttati per la raccolta di ortaggi, di olive, nonché per la pulizia di vigneti in terreni nelle province di Livorno e Grosseto.
Gli agenti hanno accertato gli indici di sfruttamento delle persone impiegate, rilevando l’assenza di un regolare contratto di assunzione, una reiterata violazione della normativa relativa all’orario di lavoro (fino a 10 ore giornaliere, senza le pause previste) e l’infrazione della normativa per il trattamento economico. Lo stipendio era sempre ampiamente inferiore ai 10,56 euro previsti dalla contrattazione, in un caso era addirittura di 0.97 euro l’ora. Infine, le norme per la sicurezza e l’igiene venivano sistematicamente violate.
Al momento i Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 persone con cittadinanza pakistana gravemente indiziate di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Nel corso dell’operazione è stato anche eseguito un decreto di sequestro preventivo di 45.000 euro. L’INPS ha accertato che tale sarebbe stata la cifra che avrebbero dovuto versare per i contributi previdenziali e assicurativi per i lavoratori illecitamente impiegati.
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