LIVORNO – Storie assurde, il nuovo disco di Bobo Rondelli, registrato e suonato insieme agli amici Musica da Ripostiglio, uscirà il 14 giugno 2024.
di Antonio Tognoli
Una data che interromperà un digiuno di tre anni dal precedente album del cantautore livornese (Cuore Libero). Saranno tredici canzoni da ascoltare come un sorso al calasole che anticipa l’estate.
Una miscela di swing e brani d’autore, un libro di racconti sotto forma di canzoni dai toni irriverenti e testi politicamente scorretti, dove l’ironia racconta un mondo di vizi e maldicenze, oltraggi e trasgressioni, ma non mancano passaggi più intimi e riflessivi, come da sempre è nell’animo di Bobo. Storie Assurde è un disco che rivisita alcuni dei suoi “ciuchi di battaglia”, da Storie assurde a Dal balcone, e insieme propone, per la prima volta in studio, anche brani che da anni Bobo esegue dal vivo, quali La chiappona o Il gigolò di Rotterdam; ma ci sono anche nuove creazioni tutte da scoprire. Registrato da Davide Fatemi, il disco è prodotto dal The Cage e uscirà per l’etichetta discografica The Saifam Group.
Oltre alla data di uscita, c’è un’altra cosa da svelare per continuare a scaldare l’attesa: è la copertina del disco, realizzata da Tommy, nome d’arte di Tommaso Eppesteingher. Illustratore livornese, nonché insegnante di disegno e storia dell’arte al Liceo Cecioni di Livorno, dal 1989 collabora con Il Vernacoliere in veste di vignettista e fumettista, quindi è attivo da anni anche nel campo musicale, avendo realizzato numerose copertine di dischi per gruppi e progetti sia italiani che esteri. Com’è nata l’idea di mettere mano alla copertina del nuovo disco di Bobo Rondelli lo racconta lui stesso: «L’anno scorso ho realizzato insieme a Giovanni Pelosini i Tarocchi Livornesi, in cui Bobo compare come Ir Matto. Questa cosa a lui è piaciuta, tanto che mi chiamò per congratularsi e da lì è nata l’idea di lavorare alla copertina del suo nuovo disco. Mi sono ispirato a quella carta, ma stravolgendola un po’ per rifarmi alle canzoni del disco e cercando di rappresentare l’idea di Bobo come artista libero e fuori dalle regole. Ho citato alcuni dei suoi luoghi tipici a Livorno, con una vista della Fortezza Nuova dal rione Pontino San Marco, e ho aggiunto una serie di dettagli che ben si prestavano a rendere l’idea della Livorno popolare, in una visione notturna e caratterizzata anche dalla presenza di personaggi ambigui. Credo che Bobo Rondelli rappresenti Livorno e la sua gente, ma sia anche un unicum nel panorama nazionale. Sono onorato di aver partecipato al suo nuovo disco». Un ponce rovesciato, un mozzicone a terra e una bottiglia rotta, un gatto attaccato alla gamba di Bobo, che cammina con fare scanzonato, fischiettando lungo i fossi di Livorno con la sua chitarra sulla spalla. Piccola scena assurda di un mondo borderline che si ritroverà nel disco in uscita il 14 giugno.
Sarà un nuovo capitolo della discografia solista dell’artista livornese, cominciata nel 2001 con Figlio del nulla, dopo i tre dischi pubblicati con gli Ottavo Padiglione (a cui si è aggiunto Ultima follia/Best a bestia nel 2003), e proseguita con altre perle come Disperati, intellettuali, ubriaconi, Per amor del cielo, o l’omaggio a Piero Ciampi, da livornese a livornese. Cantautore, ma anche attore, Bobo ha lavorato con il regista Paolo Virzì, che lo ha reso protagonista nel documentario (uscito nel 2009) L’uomo che aveva picchiato la testa e gli ha dato una parte nel film La prima cosa bella del 2010. Al 2019, invece, risale l’uscita di Cos’hai da guardare, il romanzo autobiografico di Bobo Rondelli.
Last modified: Maggio 3, 2024