La tregua tra Israele e Hamas è ufficialmente crollata. Nella notte, l’esercito israeliano ha lanciato un’offensiva su larga scala nella Striscia di Gaza, colpendo obiettivi ritenuti strategici, ma anche zone residenziali e aree destinate agli sfollati, in particolare a Khan Younis.
di Benedetta Rubini
Secondo fonti locali, il bilancio delle vittime ha superato i 400 morti, mentre centinaia di feriti riempiono gli ospedali già al collasso. Tra le vittime, anche il premier e il ministro dell’Interno di Hamas. L’offensiva ha portato alla chiusura del valico di Rafah, bloccando l’uscita dei malati che necessitano di cure in Egitto.
Nel frattempo, Israele ha ordinato l’evacuazione delle zone confinanti con Gaza, temendo un’escalation del conflitto. L’ONU ha espresso forte preoccupazione, con il capo degli Affari umanitari Tom Fletcher che ha denunciato la “paura abietta” in cui è nuovamente sprofondata la popolazione di Gaza.
Dure critiche arrivano da Hezbollah, che accusa Israele e gli Stati Uniti di aver violato il cessate il fuoco. Washington, invece, attribuisce la responsabilità della ripresa delle ostilità a Hamas, accusandolo di aver rifiutato qualsiasi accordo di pace. Israele ha confermato che l’offensiva è condotta “in totale coordinamento” con gli USA, mentre l’amministrazione Trump ha ribadito il proprio “incrollabile sostegno” all’operazione militare, avvertendo che “l’inferno si scatenerà” contro Hamas se gli ostaggi non verranno rilasciati.
Last modified: Marzo 18, 2025