Isola d’Elba (lunedì, 17 febbraio 2025) — Il violento nubifragio che ha investito l’Isola d’Elba il 13 febbraio ha causato danni ingenti e disagi diffusi, colpendo duramente Portoferraio e le frazioni costiere tra il capoluogo e Rio. Legambiente Arcipelago Toscano ha denunciato la gravità della situazione, definendola un “disastro climatico”, e ha evidenziato criticità in tre aree particolarmente colpite.
di Virginia Spennacchio
A Nisporto, ai confini con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, l’acqua ha spazzato via una strada, allagato abitazioni e causato il crollo di un muro di due metri, trasformando il terrapieno in una colata di detriti che ha cancellato sentieri e terreno. La spiaggia della Padulella, uno dei simboli dell’isola, è stata profondamente alterata da un insieme di fattori naturali e interventi umani non regolamentati, denunciati da anni senza risultati concreti. A Campo nell’Elba, il cedimento dell’argine del fosso Galea minaccia il depuratore della Bonalaccia, aumentando il rischio di un grave disastro ambientale in caso di nuove piogge.
La situazione a Nisporto era già stata segnalata nel 2023 da residenti e dall’ex sindaca di Rio Marina, che avevano denunciato la mancata messa in sicurezza del fosso, dichiarato a rischio idrogeologico già dal 2002. Nonostante interventi nel 2007, 14 abitazioni restano in pericolo.
Le immagini scattate dai volontari di Legambiente mostrano fiumi di detriti e infrastrutture compromesse, segni evidenti di una gestione inadeguata del territorio. “Questi eventi non sono semplici emergenze, ma segnali chiari di un cambiamento climatico in corso, che non si può più ignorare”, avverte l’associazione.
Last modified: Febbraio 17, 2025