Livorno, 22 gennaio – Un dipendente comunale di 49 anni è stato arrestato e incarcerato presso le Sughere il giorno di Santo Stefano per ripetute violazioni delle misure cautelari impostegli dal tribunale. L’uomo è sotto processo per maltrattamenti in famiglia, con accuse che risalgono al periodo tra il 2020 e l’aprile 2024.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, l’imputato avrebbe manifestato un comportamento ossessivamente possessivo verso la sua ex compagna 38enne, impedendole di lavorare e di mantenere normali rapporti sociali con famiglia e amici. Le avrebbe imposto un rigido controllo attraverso continue videochiamate, anche durante semplici commissioni come fare la spesa, reagendo con minacce e insulti quando lei non rispondeva prontamente.
La vittima ha denunciato episodi di violenza fisica, tra cui strattonamenti per braccia e capelli, oltre alla distruzione di mobili e arredi domestici. Particolarmente grave il fatto che questi comportamenti sarebbero avvenuti alla presenza dei figli minorenni della coppia.
Dopo la denuncia presentata dalla donna nell’aprile scorso, il tribunale aveva disposto il divieto di avvicinamento dell’uomo sia alla ex compagna che ai luoghi da lei frequentati, estendendo il provvedimento anche ai figli. Nonostante ciò, l’imputato avrebbe continuato a contattare la vittima attraverso messaggi WhatsApp, portando all’inasprimento della misura cautelare con la detenzione in carcere.
Il processo proseguirà oggi, 22 gennaio, quando verrà nominato un consulente psichiatrico per valutare la capacità di intendere e di volere dell’imputato, ora difeso dall’avvocata Barbara Luceri. Il collegio giudicante è presieduto dal giudice Ottavio Mosti, affiancato dai magistrati Andrea Guarini e Tiziana Pasquali.
Tag: violenza domestica Last modified: Gennaio 22, 2025
