Da ieri, lunedì 11 marzo, il Cecioni è in autogestione e il Niccolini Palli è in assemblea permanente. Stamani anche l’Itis Galilei si è unito alle proteste dei due licei.
di Giorgia Pelagatti
Dopo l’autogestione del liceo scientifico Enrique, terminata venerdì, le proteste degli studenti e delle studentesse continuano in altre scuole superiori. Il liceo Cecioni starà in autogestione fino a domani, l’Itis Galilei fino a giovedì, mentre al Niccolini Palli le proteste dureranno tutta la settimana. Le motivazioni sono le stesse dei loro compagni e compagne del liceo Enrique e possono essere riassunte in due macrotemi: l’inadeguatezza dei luoghi scolastici e la condanna alla repressione del dissenso – in solidarietà agli studenti e studentesse pisane aggrediti dalla polizia e con un occhio al popolo palestinese.
La prima motivazione delle proteste sono gli spazi delle scuole, che non permettono il regolare svolgimento delle attività didattiche: dagli allagamenti del liceo Enrique, alla carenza di spazi del Cecioni e del Niccolini, dove da quattro anni la biblioteca e i laboratori sono diventati aule permanenti. Condivisa da tutte le scuole è la condanna alla repressione degli studenti e alla Riforma Valditara del Governo Meloni, che modificherebbe l’istruzione tecnico-professionale cambiando i tradizionali 5 anni di istruzione superiore a un modello 4+2 (quattro di educazione scolastica e due in azienda). I licei Niccolini e Cecioni sono uniti anche dalla solidarietà al popolo palestinese.
Tag: Autogestione, Istruzione, Livorno, Proteste, Scuola Last modified: Marzo 12, 2024