Nelle acque delle Secche della Meloria, una squadra di sommozzatori del Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza, appartenenti alla Stazione Navale di Livorno, ha concluso un’operazione volta a contrastare il sommerso da lavoro e a preservare l’ambiente marino. L’intervento si è concentrato su due individui impegnati in attività di pesca subacquea professionale con l’utilizzo di autorespiratori.
Durante il controllo documentale, è emerso che uno dei due pescatori subacquei non era regolarmente trascritto sul ruolo di equipaggio dell’imbarcazione utilizzata per la pesca.
di Francesco Catania
Inoltre, la documentazione presentata dal capobarca non conteneva alcun contratto di lavoro o arruolamento che giustificasse la presenza del secondo soggetto, sia in acqua che a bordo.
La situazione è diventata ancor più problematica quando, al momento del controllo, sono stati rinvenuti e sequestrati 1853 ricci di mare, quantitativo nettamente superiore a quello consentito dalle normative europee e nazionali. Di fronte a questa violazione, i Finanzieri subacquei hanno proceduto al sequestro del pescato, che è stato successivamente rigettato in mare ancora vivo, nel luogo esatto in cui era stato raccolto.
L’intervento rientra in una strategia più ampia di contrasto al sommerso da lavoro, attuata quotidianamente dalla Guardia di Finanza. Quest’azione, coordinata dal Reparto Operativo Aeronavale di Livorno, mira a contrastare le attività illecite che compromettono il corretto funzionamento delle economie locali e generano concorrenza sleale ai danni dei pescatori rispettosi della legge.
La salvaguardia del patrimonio ittico nazionale è un obiettivo centrale dell’impegno della Guardia di Finanza, che rappresenta un presidio di legalità per tutelare le regole del mercato e la salute dei consumatori. L’avvio di procedimenti per accertare le violazioni in materia di sommerso da lavoro testimonia l’impegno continuo delle forze dell’ordine nella lotta contro le pratiche illegali che danneggiano l’ambiente e l’economia locale.
