Il pedaggio autostradale tra i caselli di Rosignano Marittimo e San Pietro in Palazzi (Cecina) rimarrà in vigore fino al 2028, estendendo la tassa anche ai residenti. Questa decisione è stata confermata dal cosiddetto decreto Milleproproghe, che ha respinto un emendamento presentato dal Partito Democratico per eliminare il pedaggio almeno fino al completamento della Tirrenica, con concessione scaduta nel 2019 e prorogata per i successivi quattro anni.
La notizia ha innescato scambi di accuse tra il Pd e le forze di governo. I deputati dem, Marco Simiani, Emiliano Fossi e Simona Bonafè, hanno denunciato una “vergognosa giravolta della destra”, sottolineando che numerosi parlamentari della maggioranza avevano chiesto la soppressione della gabella fino a poche settimane fa.
di Francesco Catania
Tuttavia, il ministro Salvini, la premier Meloni e il governo hanno optato per mantenere il pedaggio, favorendo i concessionari autostradali a discapito dei cittadini e dei pendolari.
La risposta è arrivata da Chiara Tenerini, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Cecina, che ha attribuito la responsabilità dell’estensione del pedaggio all’emendamento bipartisan del 2020, firmato dall’allora deputato Stefano Ceccanti del Partito Democratico, prorogando la concessione fino al 2028.
Ha sottolineato la demagogia dei parlamentari Pd, invitandoli a riflettere sulla propria responsabilità anziché attaccare il governo attuale.
Il deputato dem Marco Simiani ha risposto affermando che la demagogia dei parlamentari Pd è stucchevole e ha rimarcato che, se il casello rimarrà attivo fino al 2028, la responsabilità è dell’emendamento presentato nella scorsa legislatura dal Pd, approvato dal governo Conte 2. Ha respinto le critiche di Tenerini, sottolineando che il Partito Democratico è pienamente responsabile della situazione contro la quale ora protesta.
Anche il consigliere regionale dem, Francesco Gazzetti, ha commentato l’atteggiamento del centrodestra livornese, definendo la situazione una clamorosa Caporetto del centrodestra che, anziché difendere gli interessi del territorio, sembra rinunciare alle istanze dei cittadini.