Cecina (sabato 8 febbraio 2025) – Nel fiume Cecina giacciono oltre un milione di metri cubi di sabbia, una risorsa naturale che, fino al 2014, veniva utilizzata per il ripascimento delle spiagge locali.
di Virginia Spennacchio
Oggi, però, il prelievo è bloccato da un vincolo normativo: il decreto ambientale 173 del 2016 ha infatti innalzato i limiti di nichel e cromo presenti nei sedimenti, impedendo l’utilizzo della sabbia del fiume per il ripascimento.
A sollevare la questione è il vicesindaco di Cecina, Alessandro Bechini, che chiede un intervento urgente da parte dei parlamentari locali, in particolare dell’onorevole Chiara Tenerini, affinché venga concessa una deroga o venga modificata la legge. «Il fiume Cecina nasce dalle colline metallifere, e per questo ha naturalmente concentrazioni di nichel e cromo superiori ai limiti attuali. Tuttavia, non c’è alcun pericolo per la salute umana: analisi condotte negli ultimi vent’anni dimostrano che questi metalli non sono né tossici né assorbiti dal corpo umano», spiega Bechini.
Il blocco del dragaggio ha conseguenze pesanti: senza sabbia locale, l’unica soluzione sarebbe acquistare materiale da altre fonti, come il fiume Po, con costi proibitivi. «Comprare la sabbia del Po costerebbe 21 milioni di euro, mentre se potessimo utilizzare la nostra basterebbe un milione per mettere in funzione una draga e spostare la sabbia sulla spiaggia», denuncia il vicesindaco.
Il problema non riguarda solo l’erosione costiera, ma anche il porto, che rischia di insabbiarsi. «Da un lato non possiamo ripascere le spiagge perché i costi sono insostenibili, dall’altro il fiume non può essere dragato, aggravando il rischio di insabbiamento del porto», prosegue Bechini, evidenziando il paradosso normativo.
L’amministrazione comunale ribadisce la necessità di una modifica al decreto del 2016, aggiungendo una semplice precisazione: “fatti salvi i valori naturali di fondo”. Un cambiamento che permetterebbe di risolvere un problema annoso, garantendo la salvaguardia delle spiagge e la sicurezza del porto. L’appello ai parlamentari è chiaro: serve un intervento urgente per sbloccare una situazione che penalizza l’intero territorio, dal Tombolo sud fino alle Gorette.
Last modified: Febbraio 8, 2025