LIVORNO (martedì 30 aprile 2024) – Nel contesto di un’importante eredità, ben 84 reperti archeologici, tra cui anfore romane e vasi etruschi, sono stati recuperati e restituiti dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze. Questi preziosi reperti sono stati restituiti alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno durante una cerimonia presso la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri a Livorno.
di Francesco Catania
L’indagine è scaturita da una segnalazione riguardante la presenza di numerosi beni archeologici in un complesso immobiliare nella provincia di Livorno. Successivi accertamenti, condotti con il supporto dei carabinieri di Livorno e della Soprintendenza, hanno confermato l’autenticità dei reperti archeologici, privi di documentazione certificata sulla loro provenienza, e sono stati quindi sottoposti a sequestro.
Gli esami specialistici hanno datato i reperti tra il VII secolo a.C. e il VII secolo d.C. Si tratta principalmente di ceramica apula, ionica e attica, facenti parte di un unico corredo funerario, oltre a ceramica etrusca del territorio ceretano.
Questi reperti facevano parte di una collezione ereditata e presumibilmente acquisita illegalmente negli anni ’70 e ’80. Al termine delle indagini condotte dai carabinieri, la Procura di Livorno ha ordinato la restituzione dei reperti archeologici alla Soprintendenza competente, che si occuperà di conservarli e valorizzarli nel rispetto delle norme sulla tutela del patrimonio storico-artistico.
La scoperta e il recupero di questi reperti costituiscono un importante passo nella salvaguardia del patrimonio archeologico locale e nazionale, garantendo che tali testimonianze storiche possano essere adeguatamente studiate e fruite dalla comunità scientifica e dal pubblico.
Last modified: Aprile 30, 2024